“With this short film, I set out to wrestle with an aspect of religion that has always troubled me. It is based on a true story, a real eulogy I heard delivered for someone I loved dearly. The incident, which happened nearly 30 years ago, filled me with anger and was a formative experience in my relationship to religion for the coming decades. It was valuable to revisit that event by way of this film, an event that still haunts me, but today through the lens of experience stirs emotions other than anger. Production of this film was challenging for the reasons most machinima work is challenging — in that the platform (game) was not designed to do what is shown here, and in fact seemed to work against me at every turn. When, after that kind of struggle, a finished product like this manages to emerge, there are few things more fulfilling.”
(Phil Rice)
“Con questo cortometraggio, volevo confontarmi con un aspetto della religione che mi ha sempre turbato. È basato su una storia vera, un autentico elogio funebre che ho sentito pronunciare per una persona a me molto cara. L’incidente, avvenuto circa trent’anni fa, mi ha riempito di rabbia ed è stata un’esperienza formativa nel mio rapporto con la religione per i decenni successivi. È stato prezioso rivisitare quell’evento attraverso questo film: si tratta di un evento che tuttora mi tormenta, ma che oggi, attraverso la lente dell’esperienza, suscita emozioni diverse dalla rabbia. La produzione di questo film è stata impegnativa per le ragioni per cui la maggior parte dei progetti machinima sono impegnativi — nel senso che la piattaforma (gioco) non è stata progettata per fare quello che voglio mostrare, e in effetti sembra remare contro a ogni step del processo. Ma al termine di una lunga lotta, quando ci si trova di fronte a un prodotto che soddisfa anche i giudici più critici, è difficile sperimentare qualcosa di più appagante.”
(Phil Rice)