“My goal was to remake Lewis Carroll’s tale Alice in Wonderland introducing a dramatic mood largely absent in the original text and by borrowing Gus van Sant’s cinematic gaze in Last Days, a movie which reconstructs the last days of Kurt Cobain. As such, The Rabbit Hole is a hybrid text, situated at the intersection of cinema, literature, popular culture, and video games. The project was originally developed after embarking in a research on machinima, hereby defined as a new medium for audiovisual production within digital environments. Using popular video games such as The Sims 4 and Grand Theft Auto V, I created two distinct sequences, highlighting the two worlds where the narrative takes place and the character’s evolution (or devolution), both aesthetically and emotionally. Scene after scene, the promise of a new world of adventure is negated: the violent fall of the character inThe Rabbit Hole is contrasted to Alice’s much more joyful journey down the rabbit hole, which is described as “without gravity” in the original text. One plummets, the other floats. And while in Carroll’s story, those who live in Wonderland welcome Alice and join her as she explores the new world, the protagonist of my machinima is left to his own devices. All the characters he meets in this new reality are either aloof or aggressive. My goal with The Rabbit Hole was to appropriate and transform a well known story, remediating its narrative elements and iconography, presenting a different take that contrasts with both the original story and with the tools used: I chose a cinematic style relying on a fixed camera and panoramic shots. I also focused on marginal and peripheral elements within the game environments, favoring a slow pace over the intense, frantic pace of most video games”.
(Kelly Rabbachin)
Watch The Rabbit Hole
“Rimediando in chiave drammatica il racconto di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie ed utilizzando lo sguardo cinematografico di Gus van Sant in Last Days, che segue il personaggio di Kurt Cobain nei suoi ultimi giorni di vita, The Rabbit Hole è un esempio di ibridazione tra linguaggio cinematografico, letteratura, cultura di massa e videogioco. Il progetto nasce dopo una scrupolosa ricerca di tesi di laurea sul machinima, inteso come nuovo medium di produzione audiovisiva nell’ambiente fluido del Web 2.0. Utilizzando i videogiochi The Sims 4 e Grand Theft Auto V, è stato possibile creare due sequenze ben distinte che mettono in evidenza i due mondi dove si svolge la narrazione e il cambiamento del personaggio, sia estetico che introspettivo. Scena dopo scena, la promessa di un mondo delle meraviglie è infranta: la caduta violenta del personaggio in The Rabbit Hole è in contrapposizione con la discesa fluttuante di Alice nel buco del coniglio, che nell’opera originale è descritta come “senza gravità”. Se nel racconto originale i personaggi del mondo delle meraviglie sono pronti ad accogliere Alice ed accompagnarla nel suo viaggio, nel machinima il personaggio andrà alla ricerca di interazioni con i personaggi che incontra, senza successo: questi scapperanno o adotteranno un approccio violento. L’intento di The Rabbit Hole è di trasformare una storia celebre, di rimediarla e di interpretarla in un modo alternativo, in contrapposizione sia con il racconto originale, ottenendo una storia derivata ma diversa, sia con gli strumenti utilizzati: adottando uno stile cinematografico che predilige la camera fissa e riprese panoramiche, nonchè focus su ambienti di gioco marginali e periferici, il machinima opera in controtendenza rispetto ai ritmi frenetici che il testo videoludico impone al videogiocatore nella sua fruizione canonica”.
(Kelly Rabbachin)
