Journey

NEWS: KAMILIA KARD ON CROSSING INVISIBLE BOUNDARIES

The MILAN MACHINIMA FESTIVAL is proud to present Kamilia Kard’s 30 minute performance Walking Against, Walking Through in machinima form. Part of THE CLASSICAL ELEMENTS special screening series, Kard’ performance was made with/in indie game Journey (Thatgamecompany, 2012). In the original game, the player takes the role of a robed figure in a desert, traveling towards a mountain looming in the distance but it often encounters invisible borders that cannot be crossed. Any attempts to cross the invisible line are doomed to fail. The border is intangible, like air or, rather, simulated wind: when players try to cross the last dune, they are pushed back automatically.

As the artist writes,

No matter how vast it may seem, the desert is still a prison. I climb a dune and walk along its edge, repeatedly trying to climb over it, to find a hole along this impalpable fence. This endurance performance, prompted by hope yet inevitably voted to failure, give the viewer and I the chance to think about the current state of confinement and, more broadly, about the growing number of invisible borders limiting our personal freedom in a globalized, hyper-connected, and apparently borderless society: the soft control of the media, the biopolitical invasion of our private space, the terms and conditions overseeing online public space, the gender and racial bias still regulating our society and preventing women access to a given space or status.

For Kard, playing Journey acquired new meanings in the times of quarantine and confinement.

Watch the artist discuss her project:

Kamilia Kard is an artist and a researcher born in Milan. After earning a degree in Political Economy at the Bocconi University of Milan, she turned to art and received a BA in Painting and an MA in Net Art both from the Academy of Fine Arts of Brera in Milan. She is currently a Ph.D. candidate in Digital Humanities at the University of Genova. She teaches Multimedia Communication at the Brera's Academy and the Academy of Carrara. Her research explores how hyper-connectivity and new forms of online communication modified and influenced the perception of the human body, gestures, feelings, and emotions. Her work has been exhibited internationally, including Galerie Odile Ouizeman, Paris, Dimora Artica, Milan, Metronom, Modena, Victoria & Albert Museum, London, EP7, Paris, IMAL, Brussels, Fotomuseum, Winterthur, Switzerland, La Triennale di Milano, the Museum of Contemporary Art, Sao Paulo, Brazil, La Quadriennale of Roma at Palazzo Delle Esposizioni, Hypersalon, Miami and Museum del Novecento, Milan. She edited Alpha Plus. An Anthology of Digital Art (Editorial Vortex 2017). She was a speaker at the Machine Feeling conference (Transmediale and Cambridge University), a series of panels focused on AI, machine learning, and the new forms of social and cultural language they spawned. She was Visiting Fellow at Paris Sciences et Lettres EnsadLab in the research group of François Garnier Spatial Media, focusing on the themes of cognition and agency within VR environments.


Il MILAN MACHINIMA FESTIVAL è orgoglioso di presentare la performance in-game di Kamilia Kard Walking Against, Walking Through documentata sotto forma di machinima nell’ambito delle proiezioni speciali THE CLASSICAL ELEMENTS . Kard ha utilizzato il videogioco indie Journey (Thatgamecompany, 2012), nel quale l’utente assume il ruolo di una figura avvolta da una tunica nel deserto in cammino verso una montagna che si staglia all’orizzonte. Dopo aver raggiunto la montagna, l’artista ha fatto ritorno al deserto per testarne l'illusoria infinità, concludendo che i progettisti non hanno creato un confine visibile, riconoscibile, “solido” per marcare i bordi del territorio, come l’abisso invalicabile dei videogiochi del passato o come il fondale dipinto nel set di The Truman Show: qui, il confine è invisibile, poroso eppure insuperabile.

Come ha dichiarato Kard:

Per quanto vasto possa sembrare, il deserto resta comunque una prigione. Salgo una duna e cammino lungo il bordo, tentando ripetutamente di scavalcarla, di trovare una fessura lungo questo recinto impalpabile. Questa performance di resistenza, motivata da un senso di speranza, ma inevitabilmente votata al fallimento, sollecita una riflessione sulla condizione di reclusione e, più in generale, sul numero crescente di confini invisibili che limitano la nostra libertà personale in un società globalizzata, iperconnessa, apparentemente senza confini: il soft control dei media, l’invasione biopolitica del nostro spazio privato, i termini e le condizioni che sovrintendono allo spazio pubblico online, il genere e i pregiudizi razziali dominanti che impediscono alle donne l’accesso a determinati spazi e status.

Per l’artista, giocare a Journey ha acquisito un nuovo significato nell’era dell’isolamento e della reclusione pandemica.

In questa intervista Kard discute la sua opera:

Kamilia Kard è un’artista e docente nata a Milano. Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica, passa a studi artistici ottenendo un diploma triennale in Pittura e una laurea specialistica in Cinema e Video, Net Art all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Attualmente è dottoranda in Digital Humanities all’Università degli Studi di Genova. Insegna Comunicazione Multimediale all’Accademia di Brera e Modellazione Digitale 3D all’Accademia di Carrara. La sua ricerca esplora come l’iperconnettività e le nuove forme di comunicazione online abbiano modificato e influenzato la percezione del corpo umano, della gestualità, dei sentimenti e delle emozioni. Le sue opere sono state presentate a livello internazionale, tra cui Galerie Odile Ouizeman a Parigi, Dimora Artica a Milano, Metronom a Modena, Victoria & Albert Museum a Londra, P7 a Parigi, IMAL a Brussels, Fotomuseum a Winterthur, Svizzera, La Triennale di Milano, il Museo di Contemporary Art, São Paulo, Brasile, La Quadriennale di Roma al Palazzo Delle Esposizioni, Hypersalon, a Miami and il Museo del Novecento, Milano. Ha curato Alpha Plus. An Anthology of Digital Art (Editorial Vortex 2017). Ha partecipato come relatrice alla conferenza Machine Feeling (Transmediale e Cambridge University), una serie di panel focalizzati sul tema dell’intelligenza artificiale, del machine learning e delle nuove forme di linguaggio sociale e culturale da loro derivanti. È stata Visiting Fellow a Paris Sciences et Lettres EnsadLab nel gruppo di ricerca di François Garnier Spatial Media, focalizzandosi sui temi della cognitività e agentività all’interno degli ambienti VR.